La Triphala, un medicinale naturale che viene dall’India. Con il nome Triphala si intende un composto a base di erbe che viene comunemente utilizzato dalla medicina ayurvedica, in quanto si ritiene che esso abbia importanti proprietà capaci di apportare benefici alla nostra salute. Il suo impiego ha origini molto antiche, addirittura millenarie.
Ma da cosa deriva il nome Triphala? Pare che esso rimandi abbastanza semplicemente a quelli che sono i tre frutti a partire dai quali la si realizza.
In particolar modo si tratta
- della Terminalia Chebula, detta anche Haritaki,
- dell’Emblica officinalis, chiamata più semplicemente Amalaki o amla
- e della Terminalia Bellerica, la Bibhitaki.
Le proprietà della Triphala
Le proprietà della Triphala sono specifiche per ognuna delle tre componenti. Le tre piante presentano infatti caratteristiche abbastanza diverse le une dalle altre e quindi è opportuno distinguerle per capire in che modo possono aiutarci a risolvere alcuni piccoli o grandi problemi di salute.
Partiamo dalla Haritaki, o Terminalia Chebula, che ha la potenzialità di agire direttamente sul nostro intestino e sulla sua funzionalità complessiva. Poi c’è l’Amalaki, o più semplicemente Amla, che pare sia in grado di proteggere il fegato. Questo grazie a quello che è il suo contenuto naturale di vitamina C. La stessa è infatti particolarmente indicata per chi ha necessità di integrare l’apporto di tale vitamina ed è sempre preferibile agli integratori artificiali, che contengono acido ascorbico.
[wpmc-amazon search='ASIN: B073B8N6J9,B07943FVQ1,B01I0B0PVO,B01ILTM5CM' template='product-table' ]Ma c’è di più, perché l’Amla può vantare anche un importante contenuto di SOD e quindi una delle sue principali proprietà sarebbe quella di contrastare lo sviluppo dei radicali liberi. Questa pianta, grazie alle sue proprietà, sarebbe inoltre in grado di ridurre i livelli di colesterolo nel sangue. Non tutti sanno invece che, previa cottura, essa può essere posta sul cuoio capelluto e andare a contrastare l’insorgere dei capelli grigi. La Bibhitaki ha una funzione molto simile all’Amla per la sua capacità di ridurre la presenza di grasso nel sangue e di contrastare l’insorgere del colesterolo come patologia. Ma la Bibhitaki pare abbia delle proprietà molto interessanti anche per chi soffre di calcoli ai reni e per chi ha problemi di vista, nonché per quei soggetti affetti da asma o allergie.
Certamente, le singole proprietà delle tre erbe diventano ancora più importanti nel momento in cui si sommano le une alle altre nel composto della Triphala, che le contiene tutte. Andiamo dunque a vedere nel complesso quali sono i benefici che si possono trarre dal suo utilizzo.
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Uso, dosaggi e posologia della Triphala in polvere
La triphala in polvere può essere utilizzata per preparare decotti ed infusioni in dosi da 1 a 2 cucchiaini al giorno. In alternativa 1 cucchiaino di polvere di triphala mescolato con acqua può essere utilizzato come collutorio disinfettante per la pulizia della bocca e il trattamento delle gengive sanguinanti. Infine ½ cucchiaino di polvere di Triphala in 200 ml di acqua precedentemente bollita ben filtrata e poi lasciata raffreddare, può essere utilizzato per il lavaggio degli occhi ed il trattamento delle infezioni locali, delle ulcere e delle ferite.
I benefici della Triphala sulla salute
Secondo i guaritori ayurvedici, la Triphala apporterebbe benefici alla salute perché sarebbe in grado di intervenire su quelli che sono i tre elementi alla base della vita dell’uomo, cioè il Vata, il Pitta e il Kapha. Tutta la nostra esistenza sarebbe regolata da questi tre elementi, che prendono il nome di dosha e dai quali dipendono funzioni vitali quali il funzionamento del nostro sistema nervoso, così come il nostro metabolismo.
Uno dei più rilevanti benefici connessi alla Triphala viene messo addirittura in relazione con la durata della vita. Chi fa uso regolare di questo composto di erbe, infatti, avrebbe un’aspettativa di vita più lunga rispetto a chi al contrario non ne fa uso. Insomma, la Triphala sarebbe portatrice di longevità.
Più nello specifico, questo composto d’erbe sarebbe in grado di agire sull’accumulo di grasso corporeo e di andare a ridurre la presenza di quest’ultimo nell’organismo.
A beneficiare dell’assunzione della Triphala sarebbe infine l’intero nostro apparato circolatorio, con benefici rilevanti addirittura legati all’aumento del numero di globuli rossi presenti nel sangue.
La polvere di Triphala
Oltre che come medicinale naturale, la Triphala può essere utilizzata anche in cosmetica e la sua polvere, opportunamente mescolata ad acqua, può avere effetti benefici sulle eruzioni cutanee, andandole a ridurre. Interessante è anche il beneficio che la pasta di polvere di Triphala e di acqua è in grado di apportare sulle scottature della pelle, comprese quelle provocate dal sole.
Sempre la polvere di Triphala pare che possa avere degli effetti positivi su alcune patologie dell’occhio, quali in particolar modo la cataratta e la congiuntivite. Gli esperti consigliano dunque di applicarla sull’occhio dopo averla fatta bollire in acqua. I lavaggi apporterebbero beneficio già nel giro di poco tempo.
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Le controindicazioni del Triphala
Come tutti i medicinali e i rimedi naturali, anche quelli meno artificiali, la Triphala può avere delle controindicazioni, che tuttavia pare siano piuttosto rare e sembra che si manifestino soprattutto in caso di consumo eccessivo. Tra gli effetti collaterali più diffusi che sono stati riscontrati, compaiono in primo luogo dissenteria e aumento dei gas intestinali, con relativa sensazione di gonfiore addominale. Per tali ragioni l’assunzione della Triphala viene sconsigliata alle donne in gravidanza.