Fare tutti i giorni un po’ di movimento è fondamentale per mantenerci in salute, soprattutto quando si fa un lavoro che ci costringe a stare seduti per molte ore.
L’attività sportiva, infatti, dà uno sprint alle normali funzioni fisiologiche dell’organismo e permette di mantenere in salute il sistema cardiovascolare.
Quando si pratica attività fisica a bassa o normale intensità, in genere è sufficiente una alimentazione varia e bilanciata per apportare la giusta quantità di nutrienti ed energia di cui ha bisogno l’organismo.
In caso di attività fisica intensa e prolungata, invece, può essere necessario fare attenzione non soltanto alle energie consumate durante lo sforzo, ma anche ai livelli di ferro e di emoglobina misurati dopo una gara o un allenamento.
Negli atleti che praticano l’endurance training, la maratona, la marcia, il triathlon o il ciclismo è possibile riscontrare valori bassi di ferro ed emoglobina conseguenti alla performance sportiva. In questo articolo vedremo qual è la relazione tra sideremia bassa e sport.
Sideremia: che cos’è e quali sono i valori di riferimento
Prima di tutto facciamo chiarezza su cosa significhi “sideremia”. Il termine sideremia indica la quantità di ferro che circola nell’organismo.
Va detto che il ferro non circola liberamente nel torrente sanguigno – in quel caso potrebbe causare dei problemi – ma è sempre legato a una proteina trasportatrice, detta transferrina.
Quando i livelli di ferro che circola nell’organismo sono al di sotto di determinati valori fisiologici si parla di sideremia bassa.
I valori di riferimento per la sideremia negli adulti sono:
- 65/170 mcg/dL per l’uomo;
- 50/160 mcg/dL per la donna.
Misurare i soli valori di sideremia, tuttavia, non è sufficiente per valutare se è presente una carenza di ferro.
Normalmente i valori di sideremia vengono valutati insieme alla misurazione della ferritinemia (quantità di ferritina, ovvero proteina che lega il ferro negli organi di deposito) e della trasferrinemia (quantità di transferrina presente nell’organismo).
Questa valutazione, nel suo complesso, offre un quadro del cosiddetto assetto marziale, ovvero dell’equilibrio e del metabolismo del ferro nel nostro organismo. Andiamo a scoprire, ora, la correlazione tra sport e sideremia.
Sport e sideremia: perché è importante mantenere i normali livelli di ferro nel sangue
Il ferro è un micronutriente essenziale per il nostro organismo.
Implicato nella sintesi dell’emoglobina e della mioglobina, oltre che elemento costitutivo di alcuni importanti enzimi metabolici (i citocromi), il ferro è particolarmente importante anche per le prestazioni sportive.
Per chi pratica sport a livello agonistico – e in particolare per gli atleti che praticano discipline che richiedono uno sforzo intenso e prolungato concentrato nell’arco di alcune ore di gara o di allenamento – è importante tenere sempre sotto controllo i normali valori del ferro nel sangue.
Questo perché potrebbe instaurarsi una carenza di ferro, condizione che può incidere in modo negativo sulla performance atletica.
Le cause di una carenza di ferro sono molteplici. Una di queste è un’alimentazione scorretta e non bilanciata.
In generale gli alimenti più ricchi di ferro sono quelli di origine animale, ma non bisogna pensare che una dieta vegetariana o vegana non sia in grado di apportare le giuste quantità di ferro all’organismo.
Esistono tanti cibi vegetariani e vegani che possono essere validi sostituti alla carne, anche in caso di aumentato fabbisogno in ferro. In generale la frutta secca, i legumi e la verdura a foglia verde contengono buone quantità di ferro.
La frutta e la verdura ricche di vitamina C, invece, favoriscono l’assorbimento del ferro a livello intestinale.
Considerando, tuttavia, che un atleta segue un’alimentazione varia ed equilibrata, ovvero composta da alimenti in grado di apportare le giuste quantità di ferro per affrontare l’allenamento o la gara, le principali cause della carenza di ferro sono un maggior fabbisogno organico determinato da condizioni fisiologiche come le mestruazioni, la gravidanza e l’allattamento (nel caso delle donne) o la fase della crescita (nel caso dei bambini e degli adolescenti).
Nel caso degli atleti che praticano sport come il triathlon, la maratona, il ciclismo e l’endurance training può accadere che la carenza di ferro sia anche correlata a micro-sanguinamenti causati dall’estremo sforzo a cui vengono sottoposte le fibre dei muscoli scheletrici.
Infine, tra le cause della sideremia bassa, vanno ricordate anche le patologie infiammatorie dell’intestino, come la celiachia, che possono causare una diminuzione dell’assorbimento intestinale del ferro alimentare.