La pandemia del Covid-19 condiziona ormai da quasi un anno la vita delle persone che, tra lockdown e coprifuoco, sono limitate nella propria libertà.
Una realtà che, però, non incide soltanto sulla possibilità di azione ma anche sull’umore, sulla vitalità e sulla motivazione quotidiana che, come sempre più spesso accade, iniziano a mancare.
Si tratta di un processo negativo che può condurre ad uno stato di abbandono della persona, con conseguenti ripercussioni sulla salute a lungo termine.
È importante, perciò, prevenire e intervenire prima di peggiorare.
La risposta non è, sicuramente, nei farmaci che non devono essere presi alla leggera quando è possibile agire con rimedi naturali o con professionisti del settore.
Oggi rivolgerci alla figura dello psicologo è importante.
Si tratta di un tema tuttora controverso nell’opinione pubblica, soprattutto per chi, erroneamente, associa il percorso psicoterapeutico all’essere malato. Nulla di più errato e retrogrado.
Quando richiedere un aiuto psicologico
Lo psicologo è un professionista che si occupa di affrontare casistiche di malessere, delle più disparate.
Rivolgersi a questa figura specializzata è una soluzione che si affida al dialogo e alla competenza per risolvere le problematiche che la vita ci pone davanti.
Richiedere un aiuto psicologico significa confrontarsi con una persona terza, imparziale, con la quale ci si relaziona per affrontare e risolvere le situazioni di disagio.
La limitazione della libertà, causata dalla pandemia, è uno stress piuttosto forte per cui ricadere in uno stato di ansia, preoccupazione è assolutamente normale e frequente.
Il percorso psicologico è un ausilio molto importante per combattere in maniera sana e corretta il momento storico così negativo che viviamo con coraggio quotidianamente.
Altrettanto coraggiosa è la scelta di lasciarsi alle spalle i pregiudizi e affidarsi ad uno psicologo.
Ci sono però altre salutari pratiche da seguire contemporaneamente.
Migliorare il proprio umore: tra psicologo e stili di vita
Se affidarsi allo psicologo è un passo fondamentale, è altrettanto vero che ci sono stili di vita sani e piccoli consigli che migliorano l’umore e la vitalità.
Il primo riguarda l’attività lavorativa. Per chi lavora da remoto, dalla propria abitazione, è sempre più frequente la scelta di non indossare abiti professionali e prepararsi come per la tipica giornata in ufficio.
Questo approccio, però, è svilente la persona e tende a ridurre l’energia e la motivazione. Acconciarsi, truccarsi, indossare la cravatta e il pantalone, le scarpe sono tutti elementi che ricreano una situazione di normalità.
Secondo consiglio è legato alla dieta. Seguire una dieta sana, in funzione delle caratteristiche nutrizionali di riferimento, è il sistema migliore per depurarsi dalle tossine accumulate nel periodo di permanenza a casa. Ci sono alcune dipendenze alimentari, come la dipendenza da Coca Cola, che sarebbe meglio evitarle.
Infine, l’attività sportiva come la sola camminata è l’ideale per non perdere il contatto con la realtà e mantenere il proprio fisico in allenamento.