La maca peruviana (nome scientifico Lepidium meienii) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Brassicacee, originaria dell’America Meridionale, soprattutto Bolivia e Perù, in quanto cresce con maggiore facilità ad altitudini comprese tra 3500 e 4500 metri.
Grazie alla sua elevata resistenza, è in grado di svilupparsi in ambienti estremamente sfavorevoli come la calotta glaciale delle Ande oppure in alta montagna, dove le temperature scendono facilmente sotto allo zero e i venti soffiano con grande velocità.
La maca è un vegetale particolarmente resistente e capace di crescere su substrati quasi completamente privi di nutrienti, dato che riesce a sviluppare autonomamente un sistema di protezione nei confronti di vegetali e animali per difendersi da eventuali attacchi.
Dal punto di vista morfologico, presenta un fusto erbaceo piuttosto consistente da cui partono foglie grandi e picciolate nella parte basale, che si trasformano in elementi più piccoli verso la zona apicale.
I fiori, che sono di piccolissime dimensioni, hanno un colore bianco tendente al giallo, mentre i frutti, che già dopo poco tempo dal loro sviluppo sono secchi, si distribuiscono prevalentemente nelle parti più basse della pianta.
Le radici, che hanno un aspetto a tubero abbastanza simile a quello della patata, si propagano notevolmente nel terreno rimanendo quasi sempre in superficie.
Questa pianta è stata utilizzata, e lo è tutt’ora, come un rimedio curativo da parte di quasi tutte le popolazioni indigene della cordigliera delle Ande; alcuni scavi archeologici hanno riportato alla luce deboli tracce che testimoniano come la pianta venisse coltivata già a partire dal 1600 avanti Cristo.
Probabilmente la maca faceva parte del campionario di erbe officinali impiegate sia per uso sistemico che locale; grazie alla sua elevata concentrazione di nutrienti, la maca viene considerata un vero e proprio superfood che anticamente veniva offerta ai guerrieri prima di una battaglia per aumentare le loro riserve energetiche.
Oltre a migliorare l’apporto di energia vitale e la forza muscolare, questo vegetale viene anche considerato un rimedio afrodisiaco poiché sembra che rinvigorisca le prestazioni in camera da letto – tant’è che viene tuttora utilizzata come principale ingrediente di molti integratori sessuali.
Le sue straordinarie proprietà nutrizionali, terapeutiche e afrodisiache fruttarono alla maca la denominazione di “erba divina”, che secondo le popolazioni andine, derivava direttamente dagli Incas.
Attualmente gli Indios peruviani considerano questo cibo una panacea utile per migliorare non soltanto il vigore fisico ma anche quello mentale, in relazione al potenziamento della fertilità.
L’applicazione locale delle foglie di maca contribuisce a velocizzare i processi di cicatrizzazione e di guarigione di ferite, lesioni e ustioni.
Uno dei principali impieghi dei suoi frutti è di tipo gastronomico, e infatti la maggior parte delle popolazioni indigene del Perù stanziate in alta montagna coltiva queste piante per scopi alimentari, dato che a quelle altitudini i vegetali non riescono a crescere, al contrario della maca.
Come sapore e come consistenza, essa assomiglia vagamente alla patata, anche se possiede un potere nutrizionale molto più elevato; le sue radici vengono consumate sia fresche che secche, cotte al vapore, lessate, in padella, fritte o al forno, confermandosi uno dei principali ingredienti nella preparazione di dolci e prodotti da forno.
Il mondo occidentale ha conosciuto questo vegetale per la prima volta verso la fine dell’Ottocento, quando alcuni turisti lo portarono con sé in Europa.
Recentemente (a partire dagli anni Ottanta), la maca peruviana è stata definita come un cibo adattogeno, in grado di favorire molte funzioni fisiologiche dell’organismo.
La radice tuberosa è dotata di una notevolissima proprietà nutritiva, contenendo amminoacidi essenziali (ramificati e non), vitamine, sali minerali, carboidrati, proteine e acidi grassi.
Le proteine sono dotate di un discreto valore biologico e gli amminoacidi appartengono a gruppi non facilmente reperibili nel regno vegetale, come lisina, leucina e isoleucina, fenilalanina, valina, treonina, istidina e metionina.
Il vegetale può essere definito “ricostituente” in quanto rappresenta un supporto energetico utile sia a livello fisico che mentale.
La presenza di amminoacidi ramificati (leucina, isoleucina e valina), costituisce un elemento indispensabile per potenziare la massa muscolare magra: sono proprio questi amminoacidi a stimolare la sintesi proteica, un processo tipico dei superfood, con proprietà anabolizzanti come appunto la maca.
Essa è parte integrante della dietetica sportiva, in quanto aumenta la resistenza fisica degli atleti fornendo un elevato apporto di energia.
Al contrario di altri rimedi energizzanti, la maca non contiene stimolanti nocivi come caffeina e teobromina, che oltre a potenziare l’apporto energetico aumentano anche nervosismo, irritabilità e ansia di chi le assume.
Stimolando e riequilibrando il sistema nervoso centrale, gli integratori formulati con questo vegetale contribuiscono a migliorare anche la capacità di concentrazione, quella mnemonica e la lucidità mentale.
Maca peruviana: proprietà e benefici
Le proprietà fitoterapiche della maca peruviana dipendono dai suoi componenti, che sono:
- beta-sitosterolo;
- ergosterolo;
- campesterolo;
- delta-ergostadienolo;
- triterpeni;
- alcaloidi;
- steroli;
- flavonoidi;
- glicosidi;
- macanidi;
- macaeni;
- proteine;
- saponine.
I principali benefici di questo vegetale, che si collegano al suo meccanismo d’azione a livello ormonale, sono i seguenti:
- aumento della fertilità maschile, derivante da un potenziamento della produzione di spermatozoi dose-dipendente, che sembra essere più efficace in presenza di maca nera rispetto a maca gialla o rossa;
- riduzione della disfunzione erettile maschile, che si verifica nel lungo periodo ma che scompare definitivamente dopo almeno tre o quattro settimane di cura;
- aumento della libido, soprattutto quantificabile nell’uomo con un potenziamento dell’orgasmo anche indipendentemente da stimolazioni ormonali;
- riduzione delle disfunzioni sessuali femminili provocate da antidepressivi;
- minore incidenza dell’ipertrofia prostatica per diminuzione dell’iperplasia ghiandolare;
- riduzione dei disturbi menopausali soprattutto per quanto riguarda l’astenia muscolare e le vampate di calore, accompagnate da stati ansiosi o depressivi;
- miglioramento del tono dell’umore, grazie al suo potere energizzante che si manifesta prevalentemente dopo due msi di terapia;
- potenziamento della memoria, associato a quello delle capacità intellettive dalla concentrazione e delle capacità logiche;
- riduzione dell’osteoporosi, per coinvolgimento del metabolismo del calcio e della vitamina D;
- poteri antiossidanti, dovuti alla presenza di vitamine e minerali che oltre ad abbassare la concentrazione di glucidi nel sangue, riescono a discriminare le molecole utili da quelle dannose;
- grazie al potenziamento operativo dell’enzima glutatione perossidasi, si verificano reazioni biologiche di trasformazione da composti neutri ad ossidati, molto più efficaci nel contrastare la presenza dei radicali liberi;
- aumento della tolleranza agli sforzi fisici, soprattutto causati dal lavoro muscolare di tipo aerobico, che prevede un maggiore consumo di ossigeno cellulare.
La maca, conosciuta anche col nome di ginseng peruviano, deve le sue vantaggiose proprietà fitoterapiche ai principi attivi contenuti principalmente nell’apparato radicale.
Essa è ricchissima anche dei seguenti elementi:
- carboidrati: 60%;
- proteine: 10%;
- minerali, tra cui calcio, ferro, iodio, selenio, zinco e rame;
- fibre solubili e insolubili;
- grassi.
Le sue proprietà adattogene si collegano al notevole supporto che la maca fornisce all’organismo quando si trova ad affrontare situazioni di stress, che potrebbero provocare conseguenze negative.
I principali stressors negativi sono i seguenti: lavoro, affaticamento psico-fisico, sforzi sportivi, malattie, convalescenze, esaurimento.
In tali condizioni l’impiego di preparati contenenti il vegetale si rivela un supporto di grande efficacia.
Le prestazioni più conosciute e sfruttate della pianta sono comunque relative al potere afrodisiaco che essa è in grado di fornire già dopo poche assunzioni.
La capacità di incrementare l’energia sessuale deriva dall’aumentato volume dei testicoli, che riescono pertanto a produrre un maggiore quantitativo di spermatozoi.
Una simile azione, che si verifica senza nessun coinvolgimento sulla sintesi di testosterone, dipende dall’attività di fitosteroli e alcaloidi presenti a livello dell’apparato radicale.
Anche le funzioni ergogeniche e ricostituenti della pianta si collegano ai principi attivi biologici in essa contenuti.
Maca peruviana per donne
L’impiego di maca peruviana per le donne si collega alla sua azione benefica sulla maggior parte dei disturbi della menopausa, tra cui soprattutto le vampate di calore.
Il principale interesse verso questa radice dipende dalla presenza di alcuni aminoacidi (normalmente assenti nei vegetali), come:
- leucina;
- glicina;
- valina;
- acido aspartico;
- alanina.
Anche i minerali sono ampiamente rappresentati e costituiscono la maggior parte delle riserve di:
- sodio;
- potassio;
- magnesio;
- fosforo;
- calcio;
- zinco
- rame;
- manganese.
I due acidi grassi (macamide e maene) costituiscono una componente di estremo interesse terapeutico e preventivo nei confronti dei disturbi da carenza estrogenica durante la menopausa, ma responsabili del potenziamento afrodisiaco durante la vita fertile della donna.
Durante il periodo di vita fertile, la popolazione femminile può trarre notevoli benefici dall’assunzione di integratori a base di maca che consente di aumentare non soltanto la libido, ma anche la possibilità di procreare.
Queste caratteristiche sono strettamente collegate all’attività sinergica dei numerosi elementi attivi contenuti nell’apparato radicale della pianta, che funzionano sinergicamente e in maniera graduale e bilanciata.
Grazie alla sua particolare composizione biologica, la maca si comporta da pianta adattogena, ideale per migliorare le resistenze aspecifiche dell’organismo in risposta a stimoli stressanti sia fisici che psichici.
Considerata un valido rimedio adattogeno per convalescenti, sportivi sotto allenamento e per chiunque necessiti di un supporto energetico, la maca è particolarmente indicata anche per minimizzare le conseguenze della menopausa.
In simili condizioni, quando i disturbi femminili provocati dall’assenza di estrogeni diventano particolarmente fastidiosi, di solito si ricorre all’assunzione di maca associata a trifoglio rosso e cimicifuga, fitocomplessi di grande efficacia per alleviare i sintomi menopausali.
Le numerose proprietà della pianta si rivelano ottimi rimedi ricostituenti e tonificanti, in particolare quando sono presenti stati carenziali di vario genere.
Quando si parla di potere afrodisiaco generalmente si fa riferimento alla vita sessuale degli uomini, non tenendo conto che anche le donne possono attraversare periodi di calo della libido, soprattutto durante il periodo della menopausa oppure dopo il parto.
È proprio in simili circostanze che l’assunzione di integratori del genere si rivela un supporto efficace e sicuro in quanto privo di controindicazioni e di effetti collaterali.
La maca peruviana funziona davvero?
Se assunta seguendo i dosaggi indicati sulla confezione, che confermano l’utilizzo di principi attivi titolati e standardizzati, la maca è un rimedio efficacissimo, che già dopo poche settimane mostra i suoi effetti benefici.
I prodotti che contengono gli estratti del vegetale si caratterizzano per un’elevata compatibilità biologica e per un’ottima biodisponibilità, derivante dal calibrato mix di elementi che lo compongono.
L’associazione tra aminoacidi ramificati, vitamine e minerali rende il frutto di maca anche un sostanzioso alimento che, soprattutto per le popolazioni indigene di Bolivia e Perù costituiscono un’importante fonte di sopravvivenza.
La fama del vegetale è collegata quasi esclusivamente alle sue potenzialità sulla sfera sessuale (aumento della libido e della fertilità), ma non sui requisiti adattogeni che lo rendono uno dei rimedi energizzanti e tonici più potenti attualmente a disposizione.
Maca peruviana: controindicazioni
Essendo un prodotto naturale, la maca peruviana non presenta controindicazioni di rilievo e neppure reazioni avverse degne di nota, sempre a patto che venga rispettata la sua posologia.
È comunque preferibile evitarne l’assunzione in gravidanza e durante il periodo di allattamento, dato che non sono noti gli eventuali effetti sul bambino.
In caso di accertata intolleranza a uno dei principi attivi del vegetale è opportuno evitarne l’assunzione, soprattutto per soggetti allergici.
Tenendo conto dell’elevato numero di componenti costitutivi non è sempre facile identificare quello responsabile delle reazioni avverse, per cui si raccomanda di cominciare qualsiasi trattamento con un dosaggio minimo, che può essere aumentato gradualmente in tempi successivi.
L’utilizzo di integratori di questo genere è controindicato su pazienti affetti da disturbi alla tiroide e alla prostata, che sono i due organi maggiormente condizionati dal controllo neuro-endocrino della pianta.
Non sono note eventuali interazioni farmacologiche con medicinali di sintesi né con fitoterapici, che possono quindi essere assunto anche insieme.
Nella prima infanzia e in soggetti particolarmente anziani è sempre meglio consultare il medico prima di cominciare ad assumere simili integratori.
Nell’apparato radicale della maca sono presenti elevate concentrazioni di glucosinolati, composti gozzigeni che associati a un regime alimentare povero di iodio potrebbero provocare l’insorgenza del gozzo.
Bisogna tuttavia ricordare che la pianta è un’ottima fonte di iodio, per cui l’ipotesi di stati carenziali di questo elemento non sono quasi mai ipotizzabili.
Maca nera peruviana
La radice della maca peruviana, che ha un aspetto simile alla barbabietola, trova impiego sia per usi gastronomici che fitoterapici: nel primo caso viene utilizzata dalle popolazioni indigene, mentre nel secondo caso da chi è intenzionato a servirsi di rimedi fitoterapici.
La pianta ha effetti:
- stimolanti;
- energizzanti;
- tonici;
- adattogeni;
- afrodisiaci;
- ansiolitici.
Grazie all’attività sinergica di alcaloidi, glucosinolati, macamidi e fitosteroli, questa pianta costituisce una preziosa fonte di energia e di vigore sia su persone sane (effetto adiuvante) che su quelle convalescenti oppure defedate.
Associando l’eccellente valore nutrizionale alle caratteristiche adattogene dei suoi fitocomplessi, questa pianta è benefica indistintamente per uomini e donne di qualsiasi età.
Per la popolazione femminile il vegetale si rivela particolarmente efficace sulla regolazione ormonale, sulla libido, sui disturbi della menopausa e su manifestazioni ansiose o depressive.
Per quella maschile esso svolge un ruolo di primaria importanza sul desiderio sessuale, sulla produzione e sulla sopravvivenza degli spermatozoi e sulla forza fisica.