Quando si parla di ipertrofia dei turbinati, si inquadra una delle principali manifestazioni della rinopatia vasomotoria, sia allergica sia non allergica.
Se vuoi sapere qualcosa di più in merito e capire come risolvere definitivamente il problema, seguici nelle prossime righe e scopri la guida passo passo che abbiamo creato sul tema.
Ipertrofia dei turbinati cosa è?
L’ipertrofia dei turbinati è una condizione che si contraddistingue per l’aumento di volume delle cellule che costituiscono i turbinati.
Quando li si nomina, si inquadrano delle piccole strutture ossee rivestite da mucose, al di sotto delle quali sono presenti corpi irrorati da una fittissima rete di capillari.
Nello specifico i turbinati sono tre e sono caratterizzati da una forma che ricorda quella delle gronde.
I turbinati nasali si distinguono in inferiori, medi e superiori. Può capitare che alcuni individui ne abbiano quattro e non tre. In queste evenienze, l’ultimo è definito come “estremo”.
Per completare il quadro, ricordiamo che la loro funzione è molto importante.
Contribuiscono infatti a filtrare l’aria che, attraverso il naso, transita poi nei polmoni.
Ritornando un attimo alla condizione specifica dell’ipertrofia dei turbinati, bisogna specificare che il loro volume può aumentare per un numero molto ampio di fattori eziologici, che comprendono per esempio le variazioni di temperatura e l’umidità, ma anche l’inquinamento e l’accumulo di catarro.
Ipertrofia dei turbinati diagnosi
La diagnosi ipertrofia dei turbinati può avvenire in diversi modi. Rilevante senza dubbio è il ricorso alla rinoscopia.
Questo esame prevede che lo specialista, servendosi di un apposito speculo, divarichi le narici illuminandone l’interno.
Da diverso tempo, per esplorare più in profondità la cavità nasale, si utilizzano degli endoscopi flessibili caratterizzati dalla presenza di fibre ottiche.
Con la rinamonometria, invece, si misura con precisione la funzionalità della respirazione nasale. In questo modo è possibile avere un’idea della resistenza delle narici al passaggio dell’aria.
Infine, per vedere se all’ipertrofia dei turbinati si associa anche una deviazione del setto, si ricorre alla ΤAC dei seni paranasali.
Sintomi Ipertrofia dei turbinati
Come si manifesta l’ipertrofia dei turbinati? Nel novero dei sintomi è possibile ricordare prima di tutto l’ostruzione di una o di entrambe le narici. A questa condizione, solitamente, si associa anche il prurito.
Da non trascurare è anche il gocciolamento del naso, che diventa particolarmente intenso nelle ore notturne.
Capita spesso che chi soffre di ipertrofia dei turbinati venga a conoscenza della situazione in seguito a periodi di russamento eccessivo o alla comparsa di apnee notturne.
I segnali di ipertrofia dei turbinati non finiscono certo qui e comprendono anche la secchezza delle fauci, l’alito pesante e la riduzione delle capacità olfattive.
Rimedi naturali per Ipertrofia dei turbinati
Esistono diversi rimedi naturali che permettono di affrontare il problema dell’ipertrofia dei turbinati.
In questo novero è possibile includere gli spray decongestionanti. Per fare qualche esempio celebre, citiamo l’acqua di Sirmione e l’olio gomenolato.
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Efficace è anche annusare la cipolla, così come bere, a intervalli regolare di più o meno un’ora, della limonata.
La vitamina C, infatti, risulta particolarmente utile in caso di rinopatia allergica.
Farmaci contro l’Ipertrofia dei Turbinati
Qualora i trattamenti locali naturali non dovessero rivelarsi effecaci, si può ricorrere ai farmaci.
Quando si parla di soluzioni di questo tipo contro l’ipertrofia dei turbinati, si inquadrano soprattutto gli spray vasocostrittori e i farmaci corticosteroidi.
Importante è specificare che si tratta di trattamenti che palesano la propria efficacia nelle situazioni di ipertrofia lieve.
Per problemi di accumulo di catarro puoi provare:
- Fluimucil spray
- Bronchenolo fluidificante
Operazione Ipertrofia dei turbinati: come funziona?
L’operazione chirurgica è un’altra strada considerabile quando si tratta di dire addio al problema dell’ipertrofia dei turbinati. Esistono diversi approcci al proposito.
Si può infatti parlare sia di turbinectomia parziale, un intervento che si esegue in anestesia totale e che prevede qualche giorno di degenza, sia di ricorso al laser a CO2. La seconda opzione è ormai la più adottata nei casi non gravi.
Si tratta nello specifico di un intervento che prevede come procedura iniziale l’introduzione nelle narici di due tamponi imbevuti di soluzione anestetica.
In seguito, si procede con il ricorso al laser vero e proprio, il cui fascio luminoso provoca la vaporizzazione della mucosa e, di conseguenza, anche del liquido infracellulare. Questo porta a una riduzione del volume dei turbinati.
Per concludere è bene fare presente che, se non si interviene in tempo nella risoluzione dell’ipertrofia dei turbinati, possono insorgere diverse complicanze, che vanno dall’otite, alle sinusite, alla faringite.