L’ipertiroidismo è una patologia che coinvolge la tiroide, sua diretta conseguenza è una variazione (generalmente un’eccessivo incremento) della produzione di ormoni tiroidei. Questa variazione si ripercuote puoi in maniera diretta su tutto l’organismo causando diversi sintomi più o meno gravi.
Sintomi dell’ipertiroidismo
Cerchiamo di capire dunque quali sono i principali sintomi dell’ipertiroidismo che possono portare alla diagnosi di questa malattia. I primi elementi che subito vengono ricollegati all’ipertiroidismo sono un aumento del consumo di ossigeno dell’organismo così come un aumento del calore, ciò non avviene per via della presenza di febbre ma a causa della maggiore attività metabolica della ghiandola e della grande presenza di ormoni, tutto ciò porta inevitabilmente ad un aumento delle temperature.
Come già accennato precedentemente, l’aumento degli ormoni ha ripercussioni negative sull’intero organismo, oltre all’aumento della temperatura e al manifestarsi di tremori, troviamo anche un insolito e veloce aumento di peso, che può portare i pazienti anche in una situazione di sovrappeso.
Si manifestano poi sintomi secondari come ipersudorazione e sensazione di eccessivo calore. In alcuni soggetti l’ipertiroidismo può manifestarsi in modo opposto, portando ad un’eccessiva magrezza.
Questi sono solo alcuni sintomi con cui si manifesta l’ipertiroidismo, una delle problematiche maggiori di questa patologia è che si manifesta con un quadro clinico piuttosto ampio comprendente tantissimi sintomi anche secondari non immediatamente riconducibili questo disturbo.
Basti pensare che l’aumento dell’attività metabolica può portare ad una vasodilatazione periferica, nonché ad un cambiamento nel colore della cute del paziente (verso il rosso) dovuto al maggior afflusso di sangue. Questo processo è dovuto allo strenuo tentativo dell’organismo di disperdere in ogni maniera possibile il calore che viene ad accumularsi in seguito all’ingente attività metabolica.
Sintomi estetici: il gozzo
Caratteristico di questa patologia è il manifestarsi del cosiddetto “gozzo” gonfiore sito nell’area alla base del collo dovuto all’ingrossamento della ghiandola sottoposta a sforzo per via dell’attività metabolica intensiva.
Altri sintomi minori dell’ipertiroidismo
Ancora, tra i sintomi, troviamo un vertiginoso aumento del catabolismo proteico, questo può portare ad una grave situazione di debolezza dei muscoli dell’affetto, anche i capelli ne risentono, diventando lisci, sottili e deboli, addirittura lisci nel caso il paziente li avesse naturalmente ricci.
In alcuni casi l’ipertiroidismo può arrivare a manifestarsi con un irregolarità del ciclo mestruale, mentre nei maschi con un calo della fertilità. La patologia può arrivare a causare anche sintomi nella zona oculare come congiuntivite.
Come curare l’ipertiroidismo
Una volta chiariti i sintomi che caratterizzano questa patologia dai quali è il momento di passare a capire quali sono le terapie con cui è possibile affrontarla in modo efficiente. Al giorno d’oggi è trattiamo l’ipertiroidismo in tre modi: attraverso l’impiego di farmaci specifici, con un intervento chirurgico o con lo iodio marcato.
La tiroidectomia è l’intervento con cui si cura l’ipertiroidismo, con questa procedura viene rimossa in maniera totale o quanto meno parziale la ghiandola eliminando il problema alla radice. Ovviamente l’operazione viene eseguita solo in casi estremi, quando non è possibile ricorrere alla terapia con i medicinali per risolvere il caso di ipertiroidismo.
La terapia a iodio marcato è davvero efficiente, lo iodio infatti riesce a distruggere in modo selettivo unicamente le cellule malevole della tiroide, lasciandone completamente intatta la parte correttamente funzionante.
Lo iodio viene in prima istanza assorbito dall’intestino, dopo l’ingestione, in seconda fase passa alla tiroide, quest’ultima è infatti una ghiandola che richiede grandi quantità di iodio per il corretto funzionamento.
In ultima analisi troviamo il trattamento basato sull’impiego di medicinali tireostatici, in questo caso i farmaci intervengono direttamente sulla produzione ormonale, inibendola, o cercando di ridurre la trasformazione di T4 in T3.