Diarrea, meteorismo, stitichezza, mal di pancia, gonfiore addominale, intestino pigro, disbiosi (lo squilibrio della flora intestinale) sono in linea di massima i disturbi intestinali più comuni che si manifestano con una sensazione di malessere fisico più o meno grave, per l’assunzione di un determinato farmaco o in alcuni casi a seguito di un virus.
Nel tempo, alcuni sintomi diventano davvero fastidiosi e in alcuni casi intollerabili, come la cosiddetta dispepsia, ovvero quella sensazione di dolore che si avverte nell’addome superiore e si associa a sazietà precoce, gas intestinale e altre sensazioni poco piacevoli.
Per poter ripristinare lo stato di benessere fisico e combattere la dispepsia e gli altri problemi intestinali diventa fondamentale conoscerli, così da prevenirli e risolvere il problema a monte. In questo articolo si indicheranno quali sono i disturbi intestinali più comuni, le caratteristiche che più possono permettere il loro riconoscimento e le cause che possono essere alla base della loro comparsa.
Patologie legate ai disturbi intestinali
Prima di analizzarli, è bene sapere che i disturbi intestinali possono essere sintomi di varie patologie, anche abbastanza gravi. È bene quindi conoscerle e sapere come si manifestano, per poter intervenire in modo tempestivo. Tra queste le più importanti sono:
- morbo di Crohn, un’infiammazione cronica dell’intestino che si manifesta con crampi addominali, diarrea cronica e mal di pancia;
- sindrome del colon irritabile, patologia dovuta o a una maggiore sensibilità dei nervi intestinali o a uno squilibrio della flora intestinale. Si manifesta con gonfiore addominale, diarrea o stitichezza;
- ostruzioni intestinali o blocchi nell’intestino, che impediscono l’evacuazione delle feci;
- diverticolosi, causata principalmente da un’alimentazione povera di fibre. Si può manifestare con nausea, gonfiore e dolore addominale, vomito, diarrea o costipazione.
Come riconoscere i comuni disturbi intestinali
I disturbi intestinali sono, come detto, molti, ed è bene conoscerne le particolarità e capirne le possibili cause per porvi rimedio il più in fretta possibile. In un breve elenco, sono:
- diarrea, che si manifesta con una scarica di feci semi-liquide o liquide per più volte al giorno (in media almeno 3 volte) ed è spesso accompagnata da crampi, sudorazione, mal di pancia, impellenza a defecare. Può essere causata da un’infezione ma anche da alcuni alimenti, da acqua contaminata, da alcuni farmaci, da intolleranze alimentari o anche fattori psicologici come lo stress;
- stitichezza o stipsi, è la condizione opposta alla diarrea, ovvero si ha difficoltà a evacuare e generalmente il passaggio delle feci è persino doloroso, tanto da richiedere uno sforzo più intenso. Le cause possono essere varie, tra cui l’eccessivo consumo di alcol e caffeina, la sedentarietà una dieta povera di fibre;
- meteorismo, caratterizzato dalla presenza di gas nello stomaco e nell’intestino, che comporta una sensazione di gonfiore e spesso anche flatulenza, crampi, eruttazioni e coliche intestinali. Anche in questo caso all’origine possono esserci le intolleranze alimentari o i farmaci, ma anche uno squilibrio della flora intestinale;
- mal di pancia e gonfiore addominali, causati perlopiù dall’accumulo di aria e associati anche a dolori intensi. Tra le cause di questi disturbi ci sono il fumo, l’ansia, le bevande gassate, alcuni alimenti e lo stress;
- intestino pigro, cioè un “rallentamento” del transito intestinale e dunque la difficoltà a defecare o l’evacuare con una minore regolarità;
- disbiosi, cioè lo squilibrio intestinale dovuto perlopiù ai batteri “cattivi” all’interno del tratto intestinale che vanno quindi a irritarlo. Si manifesta generalmente con dolori addominali, cattiva digestione, meteorismo o gonfiore.
Molti di questi disturbi si verificano anche durante la gravidanza. Nel nostro articolo dedicato puoi scoprire quali sono i disturbi intestinali in gravidanza e come rimediare ad essi.
Per prevenire questi disturbi intestinali, pertanto, escludendo i virus che sono più difficili da prevenire, si deve lavorare sulle proprie abitudini quotidiane e sul proprio stile di vita, dall’alimentazione allo sport, dallo stress all’abuso di alcol e fumo.