Dipendenza da gioco e slot machine, quali sono le cause, e quali i rimedi, quali sono i centri per disintossicarsi e dove si trovano?
La dipendenza da gioco d’azzardo e dalle slot machine (o macchinette) è un problema molto diffuso in questo periodo storico, e sebbene la malattia del gioco sia diffusamente riconosciuta come una patologia, e in quanto tale meritevole di essere contrastata con massimo rigore, si tratta con ogni probabilità di una piaga sottostimata, soprattutto in termini di persone interessate.
Non c’è limite alle conseguenze che la dipendenza da slot machine, gioco d’azzardo online, gratta e vinci e gli altri giochi possono portare.
La dipendenza dal gioco ti porta perdere gli affetti delle persone della tua famiglia, perdita di proprietà, case, macchine e lavoro, ma soprattutto perdita della propria vita, della propria dignità e amore proprio. La soluzione scontata ma l’unica che può risolvere il problema è smettere. Una decisione che solo il giocatore può prendere.
Dipendenza da gioco e il fenomeno del gioco d’azzardo in Italia
La legalizzazione del gioco d’azzardo in Italia è avvenuta in tempi relativamente recenti, e i numeri relativi al fenomeno del gioco nel nostro paese sono davvero notevoli: in un documento ufficiale.
Prodotto da ONDS, Osservatorio Nazionale sul Disagio e la Solidarietà nelle Stazioni Italiane, infatti, si sottolinea che sulla base di alcuni dati forniti da AAMS, Agenzia delle dogane e dei monopoli, nei primi 8 mesi del 2012 la spesa pro-capite per cittadino italiano maggiorenne dedicata al gioco in tutte le sue forme sia stata pari a ben 1.703 euro annui, cifra che suona ancor più altisonante se si considera che l’Italia sta vivendo da tempo una fase di recessione, dunque le famiglie italiane stanno vedendo ridursi sia i loro risparmi che le spese destinate ad acquisti di altro tipo.
Offrire ai cittadini italiani la possibilità di giocare all’insegna della legalità ha sicuramente garantito ricchi introiti all’erario, ha anche contribuito alla nascita di nuovi posti di lavoro, per contro però ha ampliato notevolmente le dimensioni di quel male sociale che si usa chiamare ludopatia.
La ludopatia, ovvero il gioco d’azzardo compulsivo
Con il termine ludopatia si fa riferimento, in genere, alla “malattia del gioco”, ovvero un desiderio di giocare d’azzardo di natura compulsiva, patologica appunto, il quale può riguardare qualsiasi tipo di gioco, dalle slot machine alle scommesse sul calcio.
Sarebbe in realtà più corretto parlare di azzardopatia, piuttosto che di ludopatia, ad ogni modo è questo il termine più utilizzato per indicare questa dipendenza che può avere dei risvolti davvero deleteri nei confronti di una persona e dei suoi familiari, sia dal punto di vista prettamente economico che psichico e sociale.
La ludopatia in Italia e il vizio del gioco
Presso il già citato documento http://www.onds.it/allegati/documenti/onds/Campagna_Mettiamoci_in_gioco_Slide_Iori_2.pdf prodotto da ONDS e relativo al fenomeno del gioco nel nostro paese non si fa riferimento esclusivamente al gioco, ma anche, in modo più specifico, alla ludopatia.
Lo studio in questione ha evidenziato in modo inequivocabile come il problema della ludopatia stia purtroppo aumentando, e i numeri che lo riguardano sono a dir poco impressionanti, soprattutto per quel che riguarda i cosiddetti costi sociali del gioco d’azzardo.
Nella stima dei costi sociali vengono considerati i costi diretti, ovvero i costi di cui una nazione deve farsi carico per poter curare i soggetti incappati in questa dipendenza, i costi indiretti, dunque la loro perdita di reddito e l’inevitabile calo delle loro performance lavorative, e anche i costi per la qualità della vita, ovvero problematiche che ricadono su familiari ed episodi di crimine e violenza legati all’esigenza di poter finanziare il desiderio di gioco compulsivo.
Nel nostro paese i costi diretti sono stati quantificati in 85,53 milioni di euro, i costi indiretti sono stati stimati da un minimo di 4258,18 ad un massimo di 4663,86 milioni di euro, e i costi per la qualità della vita da un minimo di 1147,12 a un massimo di 1878,40 milioni di euro.
- Gianotti, Dr. Massimiliano (Author)
Dipendenza da gioco come uscirne?
Alla luce di questo, dunque, il problema della ludopatia implica dei costi a carico della collettività che spaziano da un minimo di 5490,83 ad un massimo di 6627,79 milioni di euro.
Il primo passo è riconoscere la dipendenza da gioco
Il primo passo per affrontare la ludopatia è riconoscere l’effettiva presenza di questa dipendenza: è davvero molto raro che una persona riconosca autonomamente di avere questo problema, e scelga dunque di chiedere aiuto, di conseguenza da questo punto di vista è molto importante che familiari e conoscenti prestino attenzione ad eventuali atteggiamenti sospetti.
La persona interessata da ludopatia tende ad essere irrequieta, soprattutto nei momenti in cui non ha la possibilità di giocare, dedica eccessivo tempo al gioco, al punto da trascurare le sue relazioni e il suo lavoro, sente il bisogno di giocare cifre sempre più elevate per soddisfare questo suo desiderio, anche nell’improbabile intento di recuperare le somme precedentemente perdute.
Assai spesso un giocatore patologico può essere riconosciuto per il fatto di essere improvvisamente in difficoltà economiche, sebbene non abbia mai manifestato problemi di questo tipo: molte persone interessate da ludopatia tendono a chiedere prestiti a parenti e conoscenti, oppure, nei casi più gravi, commettono addirittura dei crimini per poter finanziare il loro compulsivo desiderio di giocare.
Le cause della ludopatia e della dipendenza da gioco d’azzardo
Ci si è chiesto in tantissime occasioni quali possono essere le principali cause della ludopatia, ma anche in questo caso, come per tutte le problematiche di natura psichica, fornire una risposta non è affatto semplice.
Il sito web di Harmonia Mentis, un progetto dedicato alle patologie del sistema nervoso centrale che tratta ad ampio raggio le varie problematiche della psiche, ha indicato in una sezione dedicata (http://www.harmoniamentis.it/cont/ludopatia-e-gioco-patologico/3281/fattori-rischio-sviluppo-della-ludopatia.asp) una serie di fattori di rischio che possono certamente favorire l’insorgere della ludopatia.
Nello specifico, è considerato un fattore di rischio il fatto che un soggetto sia interessato da stati di ansia, depressione o da dipendenze di altro tipo, come ad esempio l’alcolismo, lo stesso si può dire per quanto riguarda l’assunzione di determinati tipi di farmaci, per il fatto che il soggetto abbia una personalità particolarmente competitiva, oppure più semplicemente perché la persona non è culturalmente o intellettivamente in grado di comprendere che nel gioco è assai più probabile perdere dei soldi piuttosto che vincerli.
Harmonia Mentis, inoltre, rileva come gli uomini siano molto più esposti al rischio di essere interessati da ludopatia, e mentre i soggetti di sesso maschile sono più esposti ai rischi di questa dipendenza in età giovane, le donne ne sono maggiormente esposte in età più avanzata.
Le campagne di sensibilizzazione sul vizio del gioco
É davvero evidente, dunque, a che punto la ludopatia sappia rivelarsi un fenomeno complesso, a prescindere dal fatto che riguardi le slot machine o giochi di altro tipo, e questa dipendenza si rivela inevitabilmente complicata anche nei suoi possibili rimedi.
A livello nazionale si sono compiute delle campagne di sensibilizzazione finalizzate ad attenuare il problema della dipendenza dal gioco d’azzardo, soprattutto a livello di comunicazione pubblica.
A tal riguardo, peraltro, si può ricordare che AAMS ha pubblicato sul suo sito web ufficiale le probabilità di vincita https://www.agenziadoganemonopoli.gov.it/portale/monopoli/giochi/probabilita-vincita relative ai vari giochi cui si può partecipare legalmente nel nostro paese, dati che possono essere consultati anche presso i vari centri scommesse.
Questa misura è finalizzata esclusivamente a informare il consumatore, ma non può essere considerata un rimedio per la ludopatia, trattandosi come visto di una dipendenza che ha ben poco di razionale.
Dipendenza dal gioco d’azzardo: come affrontarla?
É possibile affrontare da soli il vizio e la dipendenza da gioco d’azzardo?
La ludopatia può essere affrontata e sconfitta autonomamente?
Molti giocatori “a rischio” si pongono questa domanda, magari perché si rendono conto da soli, appunto, di avere degli atteggiamenti strani, e di sentire un bisogno smodato di giocare.
Può accedere che un soggetto sia portato a giocare in modo esagerato, con leggeri livelli di compulsività, esclusivamente in determinati periodi, magari in corrispondenza di uno stato depressivo o di un evento spiacevole: in questi casi è assolutamente possibile che la persona riesca a maturare l’idea di doversi allontanare dal gioco per evitare rischi per la sua psiche e per le sue finanze, tuttavia per quanto riguarda la ludopatia propriamente intesa, un’autentica dipendenza che va ben oltre la normale sfera razionale dell’individuo, è assolutamente indispensabile seguire un percorso mirato facendosi affiancare da un centro specializzato.
Il soggetto interessato da una dipendenza assai spesso tende a negare il suo problema e a rifiutare qualsiasi tipo di aiuto, in questi casi dunque è assolutamente determinante che i familiari e tutte le persone vicine prestino grande attenzione al soggetto ludopatico, affinché possa essere stimolato a compiere l’indispensabile passo di affidarsi ad un centro di recupero.
I centri per disintossicarsi dal gioco d’azzardo
In Italia i centri presso i quali è possibile disintossicarsi dal gioco d’azzardo sono numerosi e sono distribuiti in modo uniforme sul territorio, segno evidente di come il problema della ludopatia abbia delle dimensioni tutt’altro che irrilevanti.
Il già citato progetto Harmonia Mentis indica due risorse molto interessanti per tutte le persone che sentono l’esigenza di sottoporsi ad un processo di recupero per risolvere questo temuto problema.
Sul sito web di Gruppo Abele, associazione torinese attivamente impegnata nel sociale, è proposto un elenco completo http://www.harmoniamentis.it/cont/ludopatia-e-gioco-patologico/3284/centri-cura-della-dipendenza-gioco-azzardo.asp
delle strutture italiane presso cui ci si può disintossicare dal gioco d’azzardo, il quale include Ser.T, ASL ed altre realtà.
Altra risorsa molto utile per chi ha questo tipo di esigenza è rappresentata dal sito web ufficiale della Federazione Italiana degli Operatori dei Dipartimenti e dei Servizi delle Dipendenze, ovvero Giocaresponsabile.it: nella relativa pagina web http://www.giocaresponsabile.it/?fuseaction=ServiziTerritoriali è infatti possibile individuare tutti i servizi territoriali dedicati nella propria città.
3 commenti
Vorrei smettere, senza perdere il mio lavoro e soprattutto trovare una compagna con cui passare il mio tempo libero. Sono separato e vivo da solo e sono solo e non mi fa stare bene
La cosa migliore è non entrare nei posti dove ci sono le macchinette, trovare delle passioni che ti possano fare distrarre e farci pensare il meno possibile. Fammi sapere come va
Alessandro Rivale
depurarsi.com il sito della detox
Mio marito ha giocato e perso tanti soldi senza che io me ne accorgessi alle macchinette..lui mi dice che che nn ci andrà più , ora siamo entrati in terapia nn so se ci riuscirà. .qualcuno di voi ne è uscito?