Esiste una relazione stretta tra ciò che mangiamo e beviamo quotidianamente, e il corretto mantenimento di un sorriso sano, in particolar modo di un ottimale livello dello smalto dei denti.
Ai più questa affermazione risulterà scontata, quasi banale, ma tendiamo solitamente a minimizzare le conseguenze che, un’alimentazione ricca di alimenti acidi, unita ad una scorretta igiene orale a casa, può portare nel medio-lungo periodo.
Quanto incidono le nostre abitudini alimentari sulla salute dello smalto dentale, e quali accorgimenti possiamo porre in atto?
Ricordiamo che mangiare sano aiuta a sorridere meglio, ma va anche detto che l’alimentazione non può assumere il ruolo di una cura o rimedio per le problematiche dei nostri denti.
In ogni caso, resta sicuramente un importante strumento di prevenzione che possiamo utilizzare a nostro vantaggio.
Alimentazione acida e aumento dei casi di sensibilità dentale
Chi è esperto in odontoiatria si è ritrovato, soprattutto negli ultimi anni, a dover fare i conti con un importante aumento di pazienti (anche in età piuttosto giovane) che presentavano un’elevata sensibilità dentale.
Smalti assottigliati, bordi più trasparenti: tutti aspetti che si dovrebbero trovare, per lo più, su pazienti con un’età superiore ai 50 anni.
Questo degradamento dovrebbe essere la conseguenza di un naturale processo di invecchiamento dentale, ma ormai sembra interessare anche le altre fasce di età, solitamente meno colpite.
Non è raro riscontrare in questi pazienti anche altre problematiche collegate, come ad esempio:
- reflussi gastroesofagei;
- disturbi dell’alimentazione, come bulimia e vomito.
Sono tutti disturbi che possono avere un collegamento con i fenomeni di precoce erosione dentale che abbiamo appena citato.
A meno che non vi sia una predisposizione genetica (come nei casi di amelogenesi imperfetta), il fatto che lo smalto dentale tenda a degradarsi anche in pazienti di giovane età, è sintomo di un’alimentazione prettamente acida.
Gli acidi, come noto, tendono a danneggiare i minerali dei denti, portando a una lenta degradazione dello smalto nel tempo.
Questo accade soprattutto se vi è un prolungato tempo di permanenza di questi alimenti, a contatto con il cavo orale, nonché un ripetuto consumo di determinati alimenti, prettamente acidi.
Cibi acidificanti: quali sono
Ma quali sono i cosiddetti cibi acidificanti? Per lo più ci riferiamo a:
- bevande gassate (nessuna esclusa, anche quelle che sono vendute come versione dietetica. Si consiglia la loro assunzione con una cannuccia, così da tenerli il meno possibile a contatto con la nostra bocca);
- succhi di frutta;
- acque aromatizzate;
- integratori alimentari e in genere tutte le bevande energetiche pensate per lo sport;
- vino, birra;
- caffè e thè.
Sono tutti alimenti che presentano un Ph piuttosto basso (in una scala da 1 a 14, parliamo di alimenti che hanno un livello di Ph inferiore al 7, considerato come valore neutro).
Nonostante questi cibi acidificanti tendano a preoccupare, per la loro capacità (con il tempo) di favorire il degradamento dello smalto dentale, sono comunque da considerarsi come alimenti per lo più sani.
Questo vuol dire che non dobbiamo mangiarli? Assolutamente no!
Utili accorgimenti da mettere in atto
In questi casi sarebbe opportuno prestare attenzione a piccoli accorgimenti, come un semplice sciacquo dopo mangiato, o il bere un qualche sorso d’acqua, con l’esclusiva finalità di:
- lavare la nostra bocca;
- evitare che questi acidi non stiano troppo a contatto con il cavo orale.
Altri semplici accorgimenti che vogliamo consigliare, sono i seguenti:
- se si è fatto un pasto particolarmente acido, quindi con alimenti ricchi di proteine (ma anche di carboidrati, in quanto gli zuccheri contenuti in essi, vengono in seguito fermentati dai batteri della nostra bocca, diventando acidi), si può completare il tutto mangiando un frutto prettamente alcalino, come ad esempio le banane, i fichi, le ciliegie, o i kiwi;
- lasciar trascorrere almeno 3-4 ore dal successivo spuntino o pasto, così da permettere un riequilibio del Ph della bocca;
- attendere almeno un 20-30 minuti prima di lavarsi i denti.
Quest’ultimo è un consiglio molto importante.
Poniamo il caso di aver bevuto una bevanda estremamente acida, come il succo di pompelmo o di limone; questa tende a degradare il film protettivo che abbiamo sui nostri denti, rendendo lo smalto particolarmente fragile.
Se andiamo a spazzolare proprio in quell’esatto momento, il rischio è quello di attaccare direttamente lo smalto, contribuendo a portarne via un piccolo strato.
Lasciando trascorrere 20 minuti circa, si ha modo di riequilibrare il Ph nel cavo orale, evitando di danneggiare i denti con la successiva opera di spazzolamento.
Nessuno, quindi, sta dicendo di vietare il consumo di certi alimenti.
La cosa migliore da fare, come in molti altri aspetti della vita, è conoscere bene ciò che abbiamo di fronte e prestare un poco di giudizio nell’approcciarsi al cibo.
Consumo dei chewing-gum: creano problematiche per lo smalto?
Un vizio particolarmente diffuso è quello relativo al consumo dei chewing-gum (a volte come semplice forma di anti-stress, a volte come metodo per pulire l’alito dopo aver terminato un pasto fuori casa).
Il loro consumo può presentare delle controindicazioni per la salute dello smalto dentale?
Sicuramente, i chewing-gum senza zucchero non presentano alcun tipo di problematica, in quanto non sono composti da sostanze che vengono fermentate dalla nostra bocca.
Prestiamo però attenzione a non farne un uso eccessivo, più che altro per non abituare la dentatura a dover sostenere una masticazione continuativa.
Questo movimento ripetuto nell’arco della giornata, difatti, non ha alcun senso per la nostra bocca.
Al massimo il chewing-gum può essere considerato come un valido aiuto per aumentare la produzione della saliva (questa, essendo basica, tende a tamponare gli acidi, inoltre contiene lisozima, un enzima dall’elevato potere disinfettante).
Quindi, ok all’uso del chewing gum se non si ha modo di lavarsi i denti, dopo un pasto effettuato fuori casa, ma mai masticarlo con troppa frequenza lungo tutto l’arco della giornata.
Alimenti basici per proteggere lo smalto dentale
Esistono, ovviamente, anche una serie di alimenti che rappresentano un valido aiuto per proteggere lo smalto dentale, in quanto basici.
Essi, di conseguenza, consentono di riequilibrare il Ph della bocca, evitando il progredire dell’azione di erosione, determinata dall’assunzione di alimenti troppo acidi.
Alcuni di questi possono essere assunti anche come spuntino, anche se a molti non piaceranno (parliamo di sedano, carote e finocchio, alimenti prescritti soprattutto durante le diete).
Molto più interessante può essere il masticare un pezzetto di formaggio come il parmigiano reggiano, un alimento estremamente ricco di calcio ed altamente basico, che inoltre fornisce un apporto energetico molto alto (lo si può consigliare anche prima di effettuare attività fisica).
Altri alimenti consigliabili come snack di aiuto per i denti, sono:
- i classici corn-flakes, dalla consistenza che aiuta quasi ad effettuare la pulizia dei denti;
- la noce di cocco, un alimento basico e sicuramente grasso, ma per il quale non dobbiamo preoccuparci, perché si è solitamente abituati a mangiarne una quantità particolarmente piccola.
Conclusioni
Abbiamo visto che esistono sicuramente degli alimenti con elevata acidità, il cui prolungato contatto con i nostri denti può portare a problematiche con lo smalto.
Ma abbiamo anche visto che si tratta di alimenti che possono essere comunque consumati regolarmente, ed i loro effetti acidificanti possono essere facilmente minimizzati:
- completando il pasto con un alimento basico, oppure con un semplice sciacquo;
- o attendendo il giusto quantitativo di tempo prima di lavarsi i denti e fare un nuovo pasto.
Poche semplici regole di buon senso, che aiuteranno la nostra bocca a mantenersi sana, prevenendo problematiche che possono causare danneggiamenti anche importanti per il nostro smalto.