Cos’è l’ansia e in che modo si presenta? Quali sono le cause principali, i sintomi per riconoscerla e le possibili soluzioni? È vero che esiste anche un’ansia “buona” – o, meglio, utile in determinate situazioni? E, se ciò è corretto, come distinguerla da quella “cattiva”?
Proviamo a rispondere insieme a queste e a molte altre domande sull’argomento!
Cos’è l’ansia?
L’ansia è uno stato emotivo che provoca tensione, agitazione ed allerta verso uno o più stimoli esterni. Essa si manifesta in reazione a quei fattori associati a situazioni di pericolo – vere o presunte – ma, a differenza della paura, non scompare gradualmente in assenza dell’elemento scatenante, bensì tende a persistere ed a prolungarsi nel tempo.
Difatti, se la paura è considerata un’emozione comune nel mondo animale, e quindi anche nel genere umano, ma soprattutto funzionale ai fini della sopravvivenza del singolo e della specie, l’ansia può rivelarsi, a seconda delle circostanze, piuttosto paralizzante e, perciò, dannosa.
Per di più, come sottolineato dall’Associazione Americana degli Psichiatri, essa è spesso caratterizzata dall’anticipazione di un evento avverso che potrebbe verificarsi in futuro (come una bocciatura o un licenziamento), nonché da preoccupazioni eccessive rispetto al rischio effettivo, avvertito come una grave minaccia o come un ostacolo invalicabile.
Ansia buona e ansia cattiva: cosa c’è di vero?
Di frequente si sente parlare di ansia “buona” e ansia “cattiva”. La prima è una condizione che presenta dei risvolti positivi per l’individuo che la sperimenta, tra cui un aumento della concentrazione, una riduzione del senso di affaticamento e, in generale, un miglioramento della propria performance in ambiti come quello lavorativo, scolastico, sportivo, ecc..
Nel secondo caso, invece, le conseguenze sono tutt’altro che benevole: l’ansia, infatti, può causare un vero “blocco”, mettendo a repentaglio tanto il processo decisionale, quanto il ragionamento e l’azione. Il soggetto, in pratica, viene investito da una forte apprensione per ciò che potrebbe avvenire in occasione di un determinato evento (come un esame particolarmente importante o un colloquio di lavoro). Tutto ciò, inoltre, è accompagnato da pensieri pessimistici e di autosvalutazione, nonché da tensione a livello corporeo.
Disturbi d’ansia: come riconoscerli?
Per alcune persone, l’ansia si trasforma in un “muro” che impedisce il normale svolgimento di attività quotidiane o che porta all’evitamento di particolari situazioni. Difatti, tale condizione può aggravarsi sino a raggiungere uno stadio di cronicità, dando luogo a sintomi quali:
- sudorazione eccessiva;
- tachicardia;
- tremori;
- vertigini;
- affaticamento;
- irritabilità;
- pensieri ossessivi (o circolari);
- disturbi del sonno.
A questo proposito, è utile distinguere la “normale” ansia sperimentata da un’ampia fetta della popolazione, che si verifica solamente in circostanze specifiche, per poi affievolirsi e scomparire in tempi abbastanza brevi, da un vero e proprio disturbo d’ansia.
Nel secondo caso, infatti, abbiamo a che fare con una patologia piuttosto invalidante, in grado di interferire con la vita sociale, sentimentale e familiare, con lo svolgimento della professione e di molte altre attività ritenute basilari per il benessere dell’individuo.
Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (o DSM) menziona vari tipi di disturbi d’ansia, che per essere riconosciuti come tali devono perdurare per un minimo di sei mesi:
- disturbo d’ansia generalizzato;
- fobie (es. fobia sociale);
- disturbo ossessivo-compulsivo;
- attacchi di panico (o disturbo da panico);
- disturbo da stress post-traumatico.
Tali disturbi, se non trattati adeguatamente e per tempo, possono provocare patologie concomitanti (come la depressione) e divenire causa di stress, come di altre problematiche molto gravi per la salute fisica e mentale (come l’alcolismo o l’abuso di stupefacenti).
Dunque, come intervenire nei casi di ansia, agitazione e tachicardia?
Rimedi naturali per curare l’ansia
Attualmente la terapia cognitivo-comportamentale è quella considerata più efficace per curare l’ansia e i suoi sintomi. Essa mira a modificare tanto gli schemi di pensiero, quanto i comportamenti e le reazioni disfunzionali, portando il soggetto a riflettere sulle proprie paure ed a trovare nuove strategie per affrontare le situazioni che generano apprensione.
In particolari casi è necessario abbinare, alle sedute di psicoterapia, un trattamento farmacologico. Tuttavia, ci sono anche dei rimedi naturali per alleviare l’ansia. Eccone 10:
- fare attività fisica;
- non bere alcol;
- smettere di fumare;
- limitare l’assunzione di caffeina;
- dare priorità al riposo notturno;
- meditare;
- seguire una dieta equilibrata;
- praticare la respirazione profonda;
- provare l’aromaterapia;
- bere una tisana rilassante o una camomilla.