Parliamo dei sintomi dell’avvelenamento e intossicazione da funghi. Quali sono i sintomi più diffusi che puoi avvertire in caso di intossicazione da funghi velenosi?
Prima di parlare dei sintomi da avvelenamento, definiamo cosa sono i funghi velenosi. Sono denominati funghi velenosi, quei funghi che anche dopo cottura prolungata, causa provocano effetti tossici da intossicazione di vario tipo.
C’è differenza tra funghi velenosi e funghi tossici.
Si usa il termine di funghi velenosi quelli che, anche in piccole dosi, anche dopo cure mediche conseguenti all’ingestione del fungo, determinano conseguenze anche gravi per salute.
Intossicazione da funghi velenosi sintomi
Come si manifesta un’intossicazione da funghi e che caratteristiche hanno?
- precisa stagionalità;
- coinvolgono intere famiglie dato che è facile tutti mangino gli stessi funghi
- sintomi facilmente attribuibili ad una normale indigestione e quindi non mettono allarme subito (nausea, vomito e diarrea)
- le intossicazioni da funghi sono pericolose perché spesso i sintomi hanno un periodo di latenza dopo l’ingestione del fungo, tempo durante il quale si sta bene e non si avvertono fastidi. Passano anche parecchie ore per la comparsa dei primi sintomi. Importante ricordarsi di cosa si è mangiato per capire la responsabilità dei sintomi da avvelenamento.
Ora parliamo dei sintomi più frequenti che può causare l’ingestione e una conseguente intossicazione da funghi.
I sintomi da intossicazione da funghi si suddividono in 2 gruppi e si chiamano sindromi in base all’incubazione che passa da ingestione a problema di salute avvertito:
- sintomi a lunga latenza
- sindromi a breve latenza.
Le sindromi da intossicazione da funghi a breve latenza sono quelli che avverti dopo aver mangiato il fungo e fino a sei ore dopo. Queste sindromi precoci sono le meno pericolose perché danno la possibilità di offrire cure mediche rapide. La soluzione migliore e più veloce è quella dell’espulsione dei funghi ingeriti mediante il vomito.
Le sindromi da intossicazione da funghi a lunga latenza e a lunga incubazione sono le intossicazioni più pericolose, in quanto la comparsa tardiva dei disturbi può indurre la persona a consumare più volte il fungo a rischio. In questo caso, i disturbi si manifestano a distanza di 6 ore dal loro consumo.
L’intossicazione da funghi può portare a sintomi e sindromi suddivise in questo modo:
– la sindrome resinoide, che causa problemi soltanto a stomaco e intestino;
– la sindrome muscarinica, che si manifesta con nausea, vomito e diarrea a cui si associa sudorazione abbondante;
– la sindrome pantherinica, che oltre a colpire stomaco e intestino, determina confusione e convulsioni;
– la sindrome psicodislettica, in cui vomito e diarrea si associano ad allucinazioni;
– la sindrome coprinica, che si scatena soltanto se i funghi vengono assunti in contemporanea a bevande alcoliche.
Per approfondire i sintomi, i tempi di latenza di ogni fungo velenoso, le varie di tipologie di fungo consiglio una risorsa molto dettagliata.
Ognuno dei funghi velenosi esistente in natura ha al proprio interno un principio attivo tossico differente che raggruppo qui.
Funghi velenosi mortali contengono i seguenti principi attivi tossici e che non si inattivano in alcun modo (cottura o bollitura):
- fallotossine
- amatossine
- orellanina
- Norleucina
- giromitrina
Da ricordare che qualunque fungo commestibile risulta tale solo dopo adeguata cottura, in quanto da crudi, anche i funghi commestibili contengono tossine termolabili, cioè tossine che vengono degradate dalla cottura.
I funghi velenosi e tossici, invece, anche dopo la cottura non perdono per nulla la loro tossicità dopo cottura anche prolungata, in quanto contengono tossine termostabili. Infine da sottolineare che non esistono sistemi per determinare la pericolosità di un fungo, quali il cucchiaino d’argento, l’aglio, ecc. L’unico sistema per non avvelenarsi è conoscere perfettamente i funghi commestibili e almeno le specie velenose simili e far controllare i funghi da Micologi prima del consumo.
Intossicazione da funghi cosa fare?
La prima cosa da fare è recarsi subito al pronto soccorso in quanto solo in ospedale è possibile mettere in atto la cura più adatta che consiste:
– in una lavanda gastrica (cioè in un’irrigazione dello stomaco) per limitare l’assorbimento delle tossine nell’organismo;
– nella somministrazione di carbone vegetale, che assorbe le tossine, poi espulse con le feci;
– nell’eseguire gli esami del sangue e quelli delle urine;
– nella reintegrazione dei liquidi e dei sali persi con vomito e diarrea attraverso l’infusione in vena di soluzioni reidratanti;
– nell’attento controllo della funzionalità del fegato e dei reni per scongiurare danni importanti.